Alberta Partisani

Alberta Partisani
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Alberta Partisani, dopo essersi laureata in lettere e filosofia all'università di Bologna, ha scelto Amsterdam come città in cui vivere e lavorare. Qui ha frequentato i corsi di scultura e arti plastiche all'accademia Rietveld, diplomandosi nel 1990.

Da allora ad oggi ha preso parte a una numerosa serie di esposizioni personali e collettive, realizzando anche molte 'performances' / istallazioni.

"Nel lavoro della Partisani c'è una continua ricerca, tesa a tradurre in immagini visive il concetto di lingua.Così come un testo può cambiare di significato e d'intensità a seconda del luogo e della situazione in cui viene espresso, allo stesso modo si ramificano le immagini che l'artista, a partire da un insieme, costruisce con sottili fili metallici.I fili di per sé non hanno quasi volume, ma riescono ad appropriarsi dello spazio e ad assumere un aspetto monumentale: sono tessuti appena luminosi che afferrano la luce e la riflettono, oggetti offerti al gioco della luce, presenze silenziose che aprono spazi di poesia" (J.T. van Rees a proposito dell'esposizione LA LINGUA . LA PELLE in 'Outline' 1998)

Nei suoi lavori più recenti la Partisani s'interroga sul significato e sulla funzione del ritratto nell'arte contemporanea, rifuggendo, peraltro, da un certo accademismo dei 'cattivi sentimenti', e cercando di cogliere l'inafferrabile 'essere in sé'. Ritratti in bianco e nero su diapositive vengono proiettati su telai di fili metallici ovvero, in altre situazioni, il ritratto viene dipinto direttamente sui fili con il colore. In entrambi i casi, il risultato è quello di un'immagine tridimensionale, dove le presenze sono, allo stesso tempo, reali e impalpabili come la luce che le circonda.





Curriculum Vitae

Sergio Costa performing 'Biografie van de Stad'
Sergio Costa performing
'Biografie van de Stad'

Collettive

1990 "Start" - Apeldoorn
1991 Open haven Museum - Amsterdam
1994 Stichting Perdu - Amsterdam
1994 Openbare Bibliotheek - Amsterdam
1997 Casa Luna - Amsterdam
1998 Proyecto Tierra - Buenos Aires
1998 Artis - Amsterdam
1998 Banco Totta e Acosta - Amsterdam
1998 "Mee in de Koffer" - Amsterdam
1998 "Kunst en Religie" - Haarlem
1999 "Gas Water Licht" - Amsterdam
2000 Kunsttraject - Amsterdam

Personali

1996 De Achterstraat - Hoorn
1997 Galerie Centraal Labolatorium Bloedtransfusiedienst - Amsterdam
1998 Ambient Art - Amsterdam
1998 Outline - Amsterdam
1999 Galerie Jaja - Amsterdam
2001 SBK Galerie "De Remise" - Amsterdam

Performances

Zij heeft als performer gespeeld in de voorstelling Lanterna Magica van M. Carpentier Alting.

1993 : "Lanterna Magica" in
   - Stedelijk Museum - Amsterdam
   - De Unie - Rotterdam
   - De Balie - Amsterdam
1993 : "De Gebarsten Stad" CREA - Amsterdam
1994 : "De Gebarsten Stad", Stchting Perdu - Amsterdam
1995 : "Con - siderare" (NDL : Biografie van de Stad) De Balie - Amsterdam
1996 : "Onzichtbare Steden" in GOING PLACES, Manifesta 1 - Rotterdam

Tra le opere commissionate o acquistate si evidenzia:

1991 : Centraal Beheer kunstcollectie,Apeldoorn
1995 : Vluchtelingenwerk Nederland i.v.m 4 mei herdenking in De Balie - Amsterdam
1996 : Centraal Laboratorium Bloedtransfusiedienst - Amsterdam
1998 : Stichting Phasis productie Italië voor "The Book of Lights"
2001 : SBK (Stichting Beeldende Kunst) - Amsterdam
2001 : Portret van het Geheugen, Openbaar Ministerie / ressortpaket - Arnhem

Pubblicazioni

1994 : "Gedachtenwisseling met Dante" in "De Morgen" - Brussel (25-04-1994) i.v.m . lezing
1994 : "Stad der Smarten" uitg . Passage / Rebis - Amsterdam
1996 : Gesprek tussen een tijdgenoot en een reiziger" in "De Morgen" - Brussel (8-01-1996)
1998 : "Religie en kunst" in 'Haarlems Dagblad'
1999 : BK informatie januari nummer
1999 : Amsterdam SUR lente nummer

Lavori trasmessi per televisione

1995 : "De Vlucht" AT5 5Mei
1998 : "Art is All" Lokale t.v Amsterdam 2-8 juni

The Book of Light

2000 : Medewerking aan het internationaal artistiek project The Book of light van Marnix Carpentier Alting
   - Trevi (Italië) 21 augustus
   - Padula (Italië) 2 september
   - Spoleto (Italië) 6 september

Il Book of Light è stato proiettato durante il World Video Festival nel Melkweg il 14 e il 16 settembre 2000


Parola d'addio per Alberta

(30-10-2002)

Venerdí scorso Alberta Partisani ha detto addio alla vita. Oggi noi diciamo addio ad Alberta. Ognuno di noi l'ha conosciuta a modo suo; ognuno di noi perdendo Alberta perde anche  un po' - un bel po' - di se stesso. Perché in effetti dovremmo dire che oggi diciamo addio alle tante Alberte Partisani che lei aveva riunite nella sua intensa e ricca esistenza.

La giovane laureata in lettere e lingua olandese, per esempio, che nel 1970 arriva ad Amsterdam. Viene, vede e vince. La sua bellezza e spontanietà fanno battere forte tanti cuori. Impara a conoscere tutto ció che la fervente Amsterdam ha da offrire, e decide di rimanerci. Infine trascorre qui la parte maggiore della sua vita.

Poi c'è anche l'Alberta che, sempre qui in Olanda, s'impegna per la comunità italiana, e che, più tardi - guidata dallo stesso impegno politico e sociale - comincia a lavorare per l'Opera dei Rifugiati politici ad Amsterdam. Per tanti anni sarà appoggio e sostegno per i rifugiati politici dall' America latina, molti dei quali sono  rimasti ottimi amici.

Il lavoro coi rifugiati politici per lei è molto di più di un semplice impiego: è un modo tangibile di impegnarsi per un mondo più giusto, l'ideale che è sempre ed in tutto rimasto suo. Però quando non riesce più ad identificarsi con questo lavoro, decide di prendere un' altra strada.

Perché Alberta è cosí: o si impegna completamente, tutto cuore ed anima, o non si impegna per niente. Non sopporta l' ambiguità. D'ora in avanti, i suoi sforzi instancabili e il suo impegno continuo saranno dedicati ad altri scopi.

Per molti anni della sua gioventú Alberta ha nutrito l'ideale di diventare artista. A metá degli anni ottanta - nonostante le difficoltà materiali, ora che si trova sola col figlio Piero - sente che è arrivato il momento di realizzare quell' ideale.

Non c'è dubbio che dalla Rietveld Academie ne esca come una dei laureati più  promettenti.  Ma ben presto da artista sincera si deve accorgere che il mondo dell' arte non funziona in maniera diversa da quello quotidiano: chi non si adatta, chi non  partecipa ai giochi di moda e di potere, non viene riconosciuto.

Ció peró non la sconcerta, né l'induce a concessioni. Al contrario: continua a lavorare con tutta la sua forza, ed approfondisce sempre di più le questioni essenziali riguardo all' arte, alla vita, alla bellezza. I suoi quaderni dimostrano come il suo appassionato impegno d' artista non sia assolutamente in contrasto con l' impegno sociale precedente.  Entusiasta, condivide interamente la posizione del grande avanguardista russo Malevitsj quando egli dichiara che "non sarà la vita il contenuto dell'arte, ma l'arte dovra' diventare il contenuto della vita, visto che solo cosí la vita potrà essere bella".

Per Alberta impegno sociale ed artistico confluiscono e si influiscono mutuamente Tutti e due derivano da una sola fonte, una stessa motivazione: l' intreccio di etica ed estetica. Si potrebbe in effetti dire che per Alberta la bruttezza è fondamentalmente  una forma d'ingiustizia, e l'ingiustizia una forma fondamentale di bruttezza. Perció si irrita sempre  di più osservando lo sviluppo di una società nella quale l'aumento di cattivo gusto va di pari passo ad un aumento di indifferenza, e constatando nell' arte uno sviluppo dove la presentazione, il culto delle forme e l' apparenza prevalgono sempre di più sul contenuto e sulla riflessione. A volte telefona agli amici per sfogarsi ed esprimere la sua frustrazione. Allora - come anche nei suoi appunti o in certe conversazioni - non va per mezze parole; puó essere sarcastica, superiormente devastatrice, ma in fondo solo furiosa e disperata allo stesso tempo. Perché lei si aspetta tanto di più, dall'arte come della vita.

Si, Alberta osa essere esigente. Verso l'arte, verso chi si chiama artista, verso la vita e la società, verso gli altri e - soprattutto - verso se stessa. E assolutamente aliena da compromessi di qualsiasi tipo. Mira in alto, e ne paga il prezzo. Non le vengono risparmiate le delusioni in campo politico, artistico, umano. E troppo spesso l'iniziale entusiasmo deve cedere il posto ad amari disinganni.

Per questo ci impressiona tanto più il coraggio con cui continua sulla strada che ha scelto. Chi negli anni scorsi ha parlato con Alberta di questi argomenti, si è potuto rendere conto che per lei concetti come 'tenero' e 'severo', 'amabile' e 'tenace' possano perfettamente convivere in una sola persona, un solo sguardo o tono.

Impressionante anche come il suo entusiasmo, il suo instancabile impegno, il suo interrogare  e questionare riescano a dare ispirazione e coraggio alle persone intorno a lei.

Questa indistruggibile forza d' animo, presente in lei fino all' ultimo istante, la attinge ª dalla sua ininterrotta ricerca di autenticità, essenza, purezza.

Una bella canzone olandese ci dice: "morto, lo saró solo quando tu mi avrai dimenticato". Noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscere Alberta non la dimenticheremo mai.  



Per ben trent' anni Alberta vive con un piede in Italia, l' altro in Olanda. Per tutto questo tempo segue con grande interesse ció che succede sia nel Sud come nel Nord, con lo sguardo critico - sempre più critico - dello straniero per metà.

È cosciente delle imperfezioni dello stato del benessere nordeuropeo, socialdemocratico; negli ultimi mesi le ha dovuto provare letteralmente sulla propria pelle. D'altra parte non si fa la minima illusione  sullo sviluppo di un' Italia governata dalla televisione commerciale.

A volte scherza sul fatto che, da italiana, abbia dovuto lasciare la sua terra natale - terra promessa per eccellenza per tanti artisti durante i secoli - per far fiorire il proprio talento artistico. Forse proprio questa lontananza spiega perché l' essenza dell' arte, non legata a spazio e tempo, sia per lei l' obiettivo primario.

Questa sua esperienza di migrante, di pellegrino tra due mondi, influenza uno dei temi fondamentali della sua opera: il bisogno di comunicazione tra vari individui, gruppi, forme di lingua o di società - e gli ostacoli che impediscono questa comunicazione. Alberta si ispira non solo al gioco di parole in Greco ed in Latino, ma proprio da straniera fa anche delle sorprendenti scoperte nella lingua ed nel modo di pensare olandese. Tante sue ispirazioni non si sono tramutate in progetti, tanti suoi progetti non si sono concretizzati. E quello che alla fine viene mostrato non è sempre facile da capire. Ma quando poi Alberta parla con gli interessati sul come e sul perché, allora nei loro occhi appare una nuova luce, e riescono improvvisamente ad entrare con lo sguardo e la mente in una realtà mai immaginata.

Luce. La luce è l' altro ed in realtà il tema assolutamente centrale nella sua opera. Sul tema 'luce' si potrebbe discorrere e discutere per delle ore e delle giornate, come Alberta ha fatto tante volte negli anni passati - da punti di vista sempre nuovi, con delle idee sempre nuove, esplorando sempre nuove strade.

La luce è il filo conduttore del sua arte - per definizione intangibile, ma indubbiamente onnipresente. Alberta racconta come da bambina, nel Sud dell' Italia, fosse rimasta affascinata dal gioco dei raggi del sole su alcuni bachi da seta appesi al soffitto di un granaio.  Decine di anni dopo crea i suoi 'Cocons' e riassume quest' esperienza indimenticata: "qui la luce si è fatta materia".

Continua a sperimentare con diversi materiali e forme, ma essenzialmente prova sempre a captare la luce, a renderla tangibile attraverso la materia. Uno scopo impossibile, certo, peró proprio perció l' ultima e permanente sfida per Alberta.

Noi possiamo farci solo un' idea approssimativa della profondità di questo permanente confronto; ma possiamo constatare che ha prodotto bellissime opere.

In questo contesto non è certo un caso che Alberta sostenga con forza che la contraddizione tra figurativo e astratto sia in realtà una falsa contraddizione.

E tanto meno puó essere un caso che attraverso il fascino della luce Alberta abbia  trovato qualcuno che condivida quel fascino. Quando collabora con Marnix per "Il Libro della Luce", tra di loro nasce un amore lucente.

La luce che ha tanto affascinato Alberta ha dato a Marnix, sua compagno di vita, ed a tutti coloro che la tengono nel cuore, la forza necessaria in questi giorni scuri. Che ci possa accompagnare anche nel futuro.

Edi Clijsters & Helen van Dorpe

Amsterdam, 29.10.2002